Nella mia ormai lunga carriera con esperienza più che ventennale, mi è capitato di collaborare con qualsiasi genere di artista.
Chi pratica solo musica classica, chi solo barocca, chi metal, chi pop, chi contemporanea.
Il mio parere?
Se vuoi essere un Musicista, perciò con la M maiuscola, la strada da percorrere è praticare tutti i generi musicali per poter avere le ossa forti e la giusta cognizione di causa per scegliere uno o più generi musicali che ti si vestono a misura.
Ad esempio nell’ultimo anno ho collaborato con una band da un forte potenziale ma purtroppo con due elementi che avevano un limite invalicabile: non sapevano leggere la musica in modo corretto fluido e soprattutto interpretativo, non riconoscendo a pieno i tempi della musica.
Il solfeggio è anche questo: interpretare, tramite la lettura musicale.
Quando noi leggiamo una frase, un libro -o qualsiasi altra cosa- abbiamo due modi per farlo:
-leggere le parole una dopo l’altra
-leggere le parole una dentro l’altra
Lo stesso vale per lo spartito di musica: leggere la musica e saperla interpretare suonando una nota dentro l’altra è l’obbiettivo che il solfeggio osserva come principio fondamentale.
Oltre a saperla interpretare è necessario imparare a riconoscere ad orecchio il tempo musicale di un brano.
Ascolta quest’audio:
(la soluzione alla fine dell’articolo)
Ora secondo te il ritmo si ripete ogni tre note oppure ogni quattro.
Ascolta questo secondo audio:
(la soluzione alla fine dell’articolo)
Ed ora come si ripete il ritmo? Ogni quattro oppure ogni tre?
Questo tipo di allenamento è una parte del solfeggio chiamata dettato ritmico, in cui si impara a riconoscere il ritmo di un brano, ricantarlo, risuonarlo e riscriverlo sul pentagramma.
Quanti miei amici di musica ho visto arenarsi di fronte a questo allenamento e perciò demotivarsi nel campo musicale.
Semplicemente non capivano l’importanza del perfezionare il proprio orecchio musicale e ritmico e senza il giusto metodo applicato su misura per loro alcuni hanno mollato, altri si devono ancora Laureare in conservatorio anche essendo passati molti anni (considera che un corso di conservatorio varia dai 5 anni di ad un massimo di 10 per alcuni strumenti).
Ora non dico che tutti quelli che si avvicinano alla musica debbano poi seguire gli studi laureandosi in conservatorio.
L’obbiettivo è più quello di intraprendere un metodo professionale che poi ti lasci la scelta di proseguire da amatore o fare della musica il tuo lavoro, alimentato sempre e costantemente dalla passione e dalla solidità tecnica.
I più grandi musicisti con cui ho avuto l’onore di collaborare hanno una solidità tecnica in campo musicale tale da rendere magnifico ogni brano.
Riassumiamo allora gli elementi fondamentali legati alla lettura musicale:
-saper riconoscere note, pause e indicazioni dinamiche
ossia il valore delle note, il loro nome, le relative pause e tutto ciò che riguarda i “colori della musica”
-saper leggere la tonalità di un brano ed il suo relativo tempo musicale
ossia armatura in chiave di diesis e bemolli e i ritmi musicali (es 4/4, ¾ ecc…)
-visti i primi due elementi interpretare il brano musicale
ossia quello che fa di un musicista un interprete
Ora hai una panoramica esaustiva di cosa significa leggere la musica.
Ogni ottimo musicista sa che al perfezionamento non c’è mai fine, ed ho proprio questo particolare che lo rende curioso di sperimentare, creare, interpretare ogni singola nota che gli capiti davanti.
….soluzione dei file audio:
1° file, tempo in 3
2° file, tempo in 4